Afghanistan, il presidente uscente canta vittoria


Emanuele Giordana - Lettera22


Gli uomini di Karzai lo danno al 70%, Abdullah al 23. Un elettore su due non ha votato e i talebani mettono in atto le minacce delle dita mozzate. Alta tensione postelettorale.


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Afghanistan, il presidente uscente canta vittoria

Le indiscrezioni sul vincitore delle elezioni afgane continuano a correre veloci come le accuse di brogli, frodi, maneggio delle schede. E mentre da più parti si mette in dubbio la validità di un voto che, stando alle anticipazioni avrebbe visto mettere la scheda nell'urna un afgano su due, i talebani mettono in pratica le minacce della vigilia: e tagliano le dita a due elettori resi riconoscibili dall'inchiostro elettorale.
Un'atmosfera tesa circonda l'attesa dello spoglio mentre la squadra di Karzai, che già aveva annunciato vittoria, ora fa sapere che il presidente uscente sarebbe stato riconfermato col 70% dei voti….contro solo il 23% di Abdullah, il principale rivale. Voci, che aumentano la tensione mentre le contestazioni sui brogli arrivano da molti osservatori: i candidati innanzi tutto, come Mirwais Yassini, vice capo della Camera bassa e uno dei 31 contendenti in lizza che ha annunciato diversi ricorsi. Ma le contestazioni arrivano anche da fonti non interessate: l'Afghanistan's Free and Fair Election Foundation (Fefa), una Fondazione indipendente con 7mila osservatori, denuncia elettori minorenni, il doppio o triplo voto, gli “aiuti” di accompagnatori sospetti. E' la Fefa che ha dato la notizia anche della mutilazione avvenuta nella provincia di Kandahar per due elettori privati del dito della mano segnato dall'inchiostro indelebile (che in molti caso è stato denunciato non lo fosse affatto). A causa delle minacce dei talebani inoltre, specie al Sud molte persone non si sono recate a votare (la percentuale dei votanti non è ancora ufficiale ma pare si attesterà su un 45-50% degli aventi diritto). A quelle della Fefa si uniscono le denunce del National Democratic Institute (Ndi) di Kabul che ha messo in dubbio la credibilità alla Commissione elettorale indipendente (Iec), che meriterebbe, secondo l'organismo, una riforma.
Unite alle preoccupazioni della Ue (che aveva chiesto ai candidati di non pronunciarsi prima dei risultati ufficiali) e alle indiscrezioni emerse dai racconti di molti osservatori internazionali, il quadro si fa serio specie in vista del 25 di agosto, giorno in cui verranno resi noti i dati parziali e quelli sull'affluenza. Il rischio è che la consultazione elettorale anziché produrre stabilità crei un vuoto istituzionale pericoloso specie in un momento in cui si fa strada, dopo il fallimento (in parte) del boicottaggio talebano, il desiderio di avviare un processo negoziale e chiudere il capitolo della guerra. Apre alla guerriglia Rohul Amin, governatore della provincia di Farah, Afghanistan occidentale: i talebani, dice, non accettano la Costituzione e non riconoscono i diritti delle donne, ma per chi si adeguerà “le porte del governo sono aperte” per “partecipare al processo democratico dell'Afghanistan”.
Il settore Ovest è quello controllato dagli italiani che ieri hanno ricevuto il riconoscimento dell'inviato speciale di Obama, Richard Holbrooke, in visita al comando Nato/Ovest guidato dai soldati italiani. Dice del ruolo svolto dai militari tricolore che è “meraviglioso” e che gli “americani sono grati all'Italia per aver preso la leadership nell'Ovest”. Quanto alle elezioni, ha aggiunto, “l'Afghanistan ha la cultura più tradizionalista al mondo e non si può sperare in un cambiamento in una notte”.

Fonte: Lettera22 e quotidiaani del Gruppo Espresso/Repubblica

23 agosto 2009

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Potente ordigno a Farah contro un mezzo del nostro contingente. Due soldati estoni uccisi nel sud del paese
Afghanistan, attacco agli italiani esplode bomba, nessun ferito

da Repubblica.it

24 agosto 2009

HERAT – Nuovo attacco al contingente italiano in Afghanistan. Un ordigno è esploso, la scorsa notte, al passaggio di un mezzo militare italiano vicino a Farah, nella parte occidentale del paese. Nessun ferito, solo danni al mezzo, un Lince blindato. L'attentato, secondo quanto si è appreso al Comando militare italiano di Herat, è avvenuto mentre era in corso un'attività di controllo del territorio congiunta tra soldati afgani e italiani: parà del 187/o reggimento Folgore e bersaglieri del primo reggimento.

"I quattro militari a bordo sono tutti illesi", ha confermato il maggiore Marco Amoriello, aggiungendo: "La bomba non era potentissima e ha provocato dei danni lievi al veicolo". Il portavoce del comando militare italiano a Herat ha aggiunto che sono in corso delle indagini per capire di che tipo di ordigno si trattava, probabilmente una bomba rudimentale. I soldati italiani, che erano a bordo del blindato, stavano compiendo un'attività di controllo congiunta con l'esercito afgano sul territorio, ha spiegato Amoriello. Il mezzo ha retto bene all'urto.

Nel sud del Paese, invece l'attacco dei taliban nei confronti della forza internazionale ha avuto un bilancio sanguinoso: due soldati estoni hanno perso la vita in seguito a un attacco con raffiche di armi automatiche da parte di un gruppo di miliziani mentre. I soldati estoni stavano bonificando dalle mine una strada di Nad-i-Ali, nella turbolenta provincia meridionale di Helmand, roccaforte dei taliban. Lo ha reso noto un portavoce del ministero della Difesa di Tallinn, Peeter Kuimet, che ha identificato le vittime come Eerik Salmus e Raivis Kang, entrambi 26enni; il primo è morto all'istante, il secondo è deceduto dopo il ricovero in ospedale a causa delle gravi lesioni subite. L'Estonia schiera dal 2003 in territorio afghano 289 uomini inquadrati nell'Isaf, la Forza Internazionale di Assistenza per la Sicurezza sotto comando Nato; da allora le sue truppe hanno già subito nel complesso sei perdite.

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