4° Forum Internazionale Colombia Vive – Quando lo Stato non Garantisce la Giustizia


La redazione


Quarto appuntamento biennale promosso dalla Rete Italiana di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombiane, che dal 2001 coinvolge enti locali di Umbria, Toscana, Veneto e Lazio,  nonché numerose associazioni e ong interessate al tema dei diritti umani n Colombia, per sostenere ed accompagnare i processi di resistenza civile e non violenta delle Comunità di Pace Colombiane, organizzazioni campesine, indigene o afrodiscendenti che propongono una via d'uscita pacifica dal conflitto armato che insanguina la Colombia da oltre 40 anni.  Il forum di quest'anno è incentrato sugli strumenti offerti dal diritto internazionale umanitario e sulle istituzioni internazionali cui ricorrere a fronte dell'inerzia del sistema giudiziario colombiano nella repressione dei crimini commessi dai vari attori armati contro le Comunità di Pace.

Info www.colombiavive.it

 

 


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ASSOCIAZIONE NAZIONALE COLOMBIA VIVE! OnlusRete Italiana di Solidarietà con le Comunità di Pace ColombianeAssociazione di promozione sociale con sede presso l’Ufficio per la Pace del Comune di Narni Piazza dei Priori n. 1NARNI     tel.  e fax    0039 0744 747269   www.colombiavive.it     colombiavive@thematrix.itc.f. 91047730550Banca Popolare Etica c.c. 000000118633   abi 05018  cab 12100  cin W 

 

PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE

Nel 2001, su iniziativa dei comuni di Nervesa, Asolo, Preganziol, San Zenone Ezzelini, Mogliano, Lugo di Romagna e Narni, nonché di varie associazioni operanti nel campo della cooperazione internazionale e della tutela dei diritti umani, è stato organizzato a Treviso il 1° Forum Internazionale "Colombia Vive" collegato all'Assemblea dell'Onu dei Popoli promossa a Perugia dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e dalla Tavola per la Pace. Obiettivo del Forum era far conoscere in Italia l'esperienza delle Comunità di Pace colombiane, comunità contadine, in parte di discendenza indigena o afrodiscendenti,  che si sono auto organizzate  in varie regioni della Colombia (Antioquia, Cauca, Basso Atrato ecc.) ove più sanguinoso è il conflitto in atto, ormai da quarant'anni, tra esercito nazionale, formazioni paramilitari ad esso collegate, formazioni guerrigliere che da tempo hanno perso la propria connotazione ideologica  scadendo ad una mera logica di controllo del territorio e dei traffici, o narcotraffici, che vi si svolgono.

SOCI FONDATORI DELL’ASSOCIAZIONE COLOMBIA VIVE!

Provincia di Terni Comune di Narni (TR)Comune di Cascina (PI)Comune di CapannoriComune di Montebelluna (TV)Comune di Giavera del Montello (TV)M.I.R. Movimento Internaz. Riconciliazione (Roma)  – branca italiana dell’I.F.O.R.  (lnternational Fellowship Of Reconciliation) Fond. Internazionale Lelio e Lisli Basso (Roma)Centro Studi Difesa Civile CSDC  (Roma) A Sud Ecologia e Cooperazione Onlus (Roma)Associazione Narni  per la Pace (Narni)Ass. Circolo Culturale Primo Maggio (Bastia Umbra)Fondazione Neno ZanchettaAss. Volontariato Insieme – AVI (Montebelluna) SOCI ORDINARIUniversità di Firenze – corso di laurea interfacoltà in operazioni di pace, gestione e mediazione dei conflittiComune di Tavarnelle Val di PesaArciragazzi Narni Selvas Associazione Raggi di Belen – Stazzema (Lucca)Gruppo “Letture del Presente”  Liceo Scentifico Majorana di Capannori  (Pisa)

Tali comunità si proclamano neutrali rispetto agli attori armati del conflitto, cercano di resistere ai tentativi di cacciata dalle proprie terre (in Colombia vi sono oltre due milioni e mezzo di desplazados, ossia  sfollati interni) si oppongono ai progetti multinazionali di sfruttamento di una delle aree a maggior biodiversità dell'intero pianeta, promuovendo modelli economici e stili di vita a basso impatto ambientale.  L'impegno a far uscire il paese dalla pluridecennale guerra civile in cui versa, la scelta non violenta, la tutela della biodiversità con la salvaguardia delle colture tradizionali e il  rifiuto delle piantagioni intensive, dello sfruttamento minerario, della realizzazione di nuove vie di comunicazione attraverso la selva amazzonica, fanno delle Comunità di Pace un modello di vita da esportare in altre zone di conflitto e ovunque si assista allo sfruttamento indiscriminato del territorio, e da tutelare contro le aggressioni di tutti gli attori armati del conflitto. Due successivi Forum si sono tenuti a Terni nel 2003 ed a Cascina nel 2005, invitando ogni volta vari  leaders delle Comunità per far conoscere in Europa le crescenti difficoltà di vita ed elaborare concrete strategie di protezione internazionale e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. In questi anni  gli omicidi e le persecuzioni contro i leaders comunitari non si sono purtroppo interrotti, ma almeno non sono passati sotto silenzio.    Si sono succedute quattro missioni in loco di amministratori italiani e attivisti delle associazioni maggiormente impegnate nel sostegno alle comunità, anche con incontri formali con le autorità politiche, giudiziarie e militari colombiane. Sono stati coinvolti parlamentari italiani ed europei, vi sono state audizioni da parte delle Commissioni Esteri di Camera e Senato,  e si sono ottenuti spazi  informativi alla Rai e su quotidiani e riviste a tiratura nazionale.Vari Sindaci si sono resi disponibili ad inviare fax e lettere di protesta alle Autorità Colombiane in occasione di arresti arbitrari, blocchi stradali o fluviali, occupazioni  dei villaggi ecc., ottenendo spesso l'allentamento della pressione   militare o paramilitare. Nel  2003 questo metodo di intervento si è formalizzato nella firma di un protocollo di intesa tra vari enti locali ed associazioni per la costituzione della "Rete Italiana di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombiane" Il 16 giugno 2006 questo modello organizzativo, incentrato su progettualità affidate di volta in volta ad un comune capofila, si è evoluto nella costituzione dell'Associazione Nazionale Colombia Vive! associazione di promozione sociale ai sensi della l. 383/2000..   CONTESTO:Da 40 anni, la Colombia vive un complesso conflitto armato che ha causato finora la morte di circa 250.000 persone. Alla sua base si trovano serie contraddizioni di ordine politico, economico e sociale, nelle quali si evidenza un amalgama di interessi nazionali ed internazionali che influiscono pesantemente nelle dinamiche locali e regionali del conflitto. Si calcola che, soltanto nel 2002, la guerra civile sia costata allo stato circa 4,7 miliardi di dollari, cioè il 5,8% del PIL.  Il potere corruttore del narcotraffico e il confronto armato tra le Forze armate colombiane, i paramilitari e la   guerriglia delle FARC (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia) e dell’ELN (Ejercito de Liberaciòn Nacional), ha coinvolto in maniera drammatica la popolazione civile che conta in questo confronto il maggiore numero di morti, scomparsi, sfollati forzati ed in genere, di vittime di gravi violazioni ai Diritti umani e al Diritto Internazionale Umanitario. Frequentemente gli attori armati difendono interessi non esclusivamente associati al confronto bellico. Questa circostanza  porta a considerare lo sfollamento forzato ( si calcolano approssimativamente 3 milioni di sfollati) più che una  conseguenza, un obiettivo vero della guerra. Si constata inoltre che la violenza si dirige specialmente verso l’indebolimento e lo smantellamento delle organizzazioni sociali, specialmente verso quelle considerate non funzionali agli ordini stabiliti nei vari livelli locali. La guerra e la criminalizzazione della protesta sociale nel paese ha reso vulnerabile in maniera tragica il tessuto sociale esistente.  

Il logo dell’associazione ricorda il massacro subito l’8 luglio 2000 dalla Comunità di Pace di san Josè de Apartadò


 

Alla politica di “sicurezza democratica” messa in atto dal presidente Uribe dal momento della sua elezione nel maggio 2002, si è aggiunto, da un anno, il piano di riconquista del sud del paese, denominato “Plan Patriota”. Queste iniziative, in coerente continuità con il “Plan Colombia”, ben illustrano la strategia del governo: sicurezza nel paese e recupero territoriale per via militare senza opzioni negoziali. Tali iniziative sono sostenute, a livello nazionale, dalla maggioranza della popolazione urbana e, a livello internazionale, in particolare dagli Stati Uniti che contribuiscono con un importante sostegno finanziario e logistico. Recentemente è stata inoltre approvata la riforma della costituzione che ha reso possibile alle ultime elezioni politiche la rielezione del Presidente Uribe per un nuovo mandato.   In linea generale, l’esercito regolare ed i paramilitari mantengono il controllo delle zone urbane e dei capoluoghi municipali, mentre le organizzazioni guerrigliere controllano gran parte delle regioni rurali. All’inizio di quest’anno, comunque, le FARC hanno annunciato la fine della loro strategia difensiva  e la ripresa di un offensiva diretta contro le forze militari e paramilitari che non si limiti esclusivamente alle aree rurali ma anche alle zone urbane.Le organizzazioni  paramilitari, dal canto loro, a partire dal 2002 , hanno iniziato un negoziato con il governo con il fine di conseguire il reinserimento nella vita civile  dei propri combattenti. Tali negoziati hanno portato alla promulgazione della cosiddetta legge di “Justicia y Paz” volta, appunto, a permettere la smobilitazione dei gruppi paramilitari. Tale legge ha suscitato forti reazioni di contrarietà in molta parte della società civile a causa della sua dubbia efficacia e poiché garantirebbe una sostanziale impunità di tutti i crimini commessi da coloro che si smobilitano.    Le Comunità di Pace rappresentano una importante esperienza di resistenza civile alla guerra e allo sfollamento forzato; con la pratica quotidiana della partecipazione democratica, l’autodeterminazione e la continua ricerca di una soluzione pacifica dei conflitti, rinforzano i valori favorevoli alla costruzione reale di una cultura di pace. Sono comunità rurali (di donne, indigeni, afro discendenti e contadini) che si sono dichiarati pubblicamente neutrali di fronte alla guerra, in un paese dove la neutralità è severamente punita da parte di tutti gli attori armati.   

OBIETTIVI DELL’ASSOCIAZIONE


 

Prosecuzione ed implementazione dell’  appoggio internazionale all'esperienza delle Comunità di Pace Colombiane con il metodo della diplomazia dal basso. Valorizzazione a livello nazionale ed internazionale dell'esperienza delle Comunità di Pace come modello di organizzazione sociale alternativa al conflitto armato. Tutela dei diritti umani degli appartenenti alle Comunità, denuncia ed informazione sulle violenze ed intimidazioni di cui sono vittime per un efficace contrasto all'impunità di cui godono gli attori armati del conflitto.  Contrasto ai progetti di sfruttamento  economico indiscriminato dei territori delle comunità e sostegno a progetti di sviluppo alternativo.  Sostegno alle organizzazioni internazionali  come Amnesty International, Peace Brigade Internationale e FOR – Fellowship of Reconciliation che operano con osservatori o accompagnatori in loco. Costituzione di una banca dati per conservare le prove di ogni violazione dei Diritti Umani  segnalata.

CONSIGLIO NAZIONALE ASS. COLOMBIA VIVE!

Andrea Proietti (Comune Narni) PresidenteRoberto Lorenzi (Comune Cascina) VicepresidenteLuca Musumeci (Comune Montebelluna) VicepresidenteOriana Marchi  (Ass. Narni per la pace) TesoriereCarla Mariani (Comune Narni) SegretariaFrancesco Tartini (AVI Onlus) ConsigliereSimona Fraudatario (Fond. Lelio Basso Roma) ConsigliereDino Garcia Duranti (CSDC Roma ) Consigliere Sestilio Dirindelli (Comune Tavarnelle V.P.) Consigliere  

Accanto all'obiettivo principale di garantire l'incolumità fisica degli appartenenti alle Comunità la Rete si propone di sviluppare  progetti di cooperazione nel campo sanitario e scolastico, servizi che lo stato non eroga per disincentivare la permanenza sul territorio, sostenere i progetti agricoli favorendo l'inserimento dei prodotti nel circuito del commercio equo, sostenere la conservazione del patrimonio culturale delle varie comunità indigene o afrodiscendenti finanziando  e diffondendo pubblicazioni, audiovisivi ecc.   Rete Italiana di Solidarietà con le Comunità di Pace Colombiane Colombia Vive! Onlus                                                                                     4° Forum Internazionale Colombia Vive!

Quando lo Stato non garantisce la Giustizia

 Treviso 12, 13 e 14 di ottobre  2007

 

Introduzione

 L’edizione 2007 del Forum si terrà nuovamente a Treviso, e si propone di approfondire due aspetti della complessa problematica relativa al conflitto colombiano ed alla situazione delle Comunità di Pace e delle Comunità in resistenza civile della Colombia:  a) Valenza giuridica delle “Zone Umanitarie” che le Comunità  hanno creato come meccanismo di protezione della  popolazione civile in contesti di conflitto armato, e strumenti offerti dal Diritto Internazionale Umanitario  per l’effettiva affermazione e tutela delle stesse  e per supplire alle carenze del’ordinamento giuridico colombiano b) Legami mafiosi tra Italia e Colombia e confronto tra le rispettive esprienze di resistenza civile In sintonia col III Forum  Colombia Vive! realizzato nella città di Cascina nel settembre 2005, continueremo a riflettere insieme ad altre organizzazioni  europee sull'urgenza di definire strategie comuni per appoggiare e proteggere le esperienze colombiane di costruzione della pace dal basso. Allo scopo il 4° Forum Internazionale Colombia Vive!, ospiterà in chiusura anche  il secondo incontro degli Enti Locali e delle Associazioni europeee  impegnati a sostenere l’esperienza delle Comunità di Pace e  Resistenza Civile Colombiane, in continuità con il primo incontro  europeo convocato da Acompaz a Madrid nel  febbraio  2006.   Obiettivi del Forum – Approfondire e far conoscere le esperienze di resistenza nonviolenta in Colombia – Inquadrare nelle categorie del Diritto Internazionale Umanitario le  Zone Umanitarie delle Comunità in Resistenza civile, ed individuare meccanismi effettivi di protezione della popolazione civile in contesti di conflitto armato.  – Confrontare la cultura e le  pratiche mafiose che colpiscono Italia e Colombia e le  esperienze  di resistenza civile che  le contrastano.  – Definire con gli Enti Locali e le organizzazioni europee solidali con le Comunità di Pace Colombiane, strategie di azione comuni per una più efficace tutela delle vittime del conflitto;              Relatori e coordinatori gruppi di lavoro invitati  Italia:           Donato Di Santo:  Sottosegretario  agli Affari Esteri con delega all’America Latina          Roberto Scarpinato: Procuratore Aggiunto Procura di Palermo          Don Tonio Dell’ Olio: Ufficio Presidenza Associazione Libera          Enzo Ciconte, docente di Storia delle Organizzazioni Criminali all’Università di Roma Tre e consulente dela Commissione Antimafia          Guido Piccoli: Scrittore e giornalista          Marina Spinedi, docente ordinario di diritto internazionale presso l'università di Firenze          Maria Luisa Coppola – Ass. Regionale del Veneto ai Diritti Umani ed alla Cooperazione Internazionale          Flavio Lotti, Direttore Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani          Beatrice Gnassi – Responsabile Comunicazione Amnesty International          Pierpaolo Romani – Coord. Nazionale Ass. Avviso Pubblico Spagna:          Luis Fernando Zapater. Magistrato MEDEL          Ivan Forero: sociologo, attivista del Movimientos Sociales CEAR Inghilterra:          Flakito  con il suo Acordeon ( interventi musicali durante le iniziative dal 1 al 25 ottobre )   Flakito è un ex volontario PBI che ha fatto servizio  nelle Comunità di Pace e in Resistenza Civile della Colombia negli anni passati. Suona l’Acordeon ed interpreta in maniera egregia musiche popolari , impegnate e di protesta della cultura campesina e colombiana e dell’ América Latina Comunità Colombiane         Comunità di Pace di San José di Apartadó  (Maria Bertilda Quintero)          Comunità di Autodeterminazione e Vita e Dignità del Cacarica (John Jairo Mena Palacios)         Consiglio Regionale Indígeno del Cauca CRIC (Alejandra LLano Quintero) Altri ospiti colombiani:         Padre Javier Giraldo – gesuita, difensore diritti umani in Colombia          Ivan Cepeda – Asociacion Nacional Victimas Crimenes del Estado          Avv. Maria Del Pilar Silva  del Colectivos de Abogados Josè Alvear Restrepo         Luis Fernando Giraldo, Comision Intereclesial Justicia y Paz de Colombia Sede del Forum:   Treviso, Sala Pio X  presso Casa Toniolo                                 Segreterie organizzative: Comune Narni e Comune Montebelluna        

 

Rete Italiana di Solidarietà con le Comunità di Pace ColombianeColombia Vive! Onlus4° Forum Internazionale Colombia Vive!

Quando lo Stato non garantisce la Giustizia

 

TREVISO – CASA TONIOLO, OTTOBRE 2007

 

Giovedì 11 ottobre

20.00 cena di benvenuto e coordinamento per relatori, invitati e membri della Rete Colombia Vive!

 Venerdì 12 ottobre

Sessione mattutina, moderatore: Andrea Proietti, Presidente Rete Colombia Vive!

 9,30 Apertura del Forum – saluti delle autorità presenti 10,00 Breve presentazione delle associazioni partecipanti 10,30 La Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive – presentazione multimediale 10,40 Le Zone Umanitarie come spazi di vita, dignità e resistenza nonviolenta – Padre Javier Giraldo S.J. 11,30 Pausa caffé 12,00 L’esperienza afrodiscendente delle Comunità di Autodeterminazione, Vita e Dignità  del Cacarica – Jhon Jairo Mena (Proiezione breve video bambini del Cacarica) 12,45  L’esperienza indigena del Progetto Nasa – ACIN (Cauca)   Alejandra Llano Quintero 13.30 Pausa Pranzo 

Sessione Pomeridiana,  moderatore: Flavio Lotti,     Direttore Enti Locali per la Pace

 14.45  L’esperienza contadina  della Comunità di Pace di San Josè de Apartadò – M. Bertilda Tuberquia Quintero 15.30 Strategie delle vittime per affermare i propri diritti alla verità, giustizia e riparazione – Luis Fernando Giraldo Justicia y Paz 16.15  pausa caffè 16.45 La riforma del sistema di garanzia dei diritti umani delle Nazioni Unite e il seggio Italiano nel Consiglio dei Diritti Umani – procedure possibili per la tutela delle Comunità di Pace – Beatrice Gnassi, Amnesty International 17.30 Politica Estera Italiana e Diritti Umani in Colombia Donato Di Santo Sottosegretario Ministero Affari Esteri con delega  per l’America Latina  18.15  Il microcredito: uno strumento possibile per le attività della Rete – Marco Santori  Presidente Consorzio Etimos 18.30  – 19:30   Westerlo, Burgos, Alburquerque e Narni: un gemellaggio europeo  all’insegna della solidarità, una proposta concreta  per gli altri comuni della Rete. 

Sabato 13 ottobre

 Sessione mattutina, moderatore: Tonio Dell’Olio, Ass. Libera 9.30  Tavola rotonda su: Cultura e pratiche mafiose in Italia e in Colombia. Modelli di resistenza civile Roberto Scarpinato,   Procuratore Aggiunto di PalermoEnzo Ciconte, docente di Storia delle organizzazioni criminaliIván Cepeda: Ass. Nazionale Vittime dei Crimini di Stato in Colombia 11,30 pausa caffè 12,00 Il processo di smobilitazione dei paramilitari e i diritti umani in Colombia  Maria Del Pilar Silva (Collettivo di Avvocati Josè A. Restrepo) 12.45 Resistenza civile in America Latina. Presentazione del libro Sembrando vida y dignidad. La Comunità di Pace di San José de Apartadò. 10 anni di resistenza nonviolenta alla guerra Ivàn Forero  (Difensore dei Diritti Umani) – Rocco Altieri (Rivista Satyāgraha), Carla Mariani (Rete Colombia Vive!) 13,30 pausa pranzo 

Sessione pomeridiana, moderatore: Francesco Tartini – Associazione Volontariato Insieme

 14,45 Il Diritto Umanitario Internazionale e le esperienze locali di protezione della popolazione civile in contesti di conflitto armato   Marina Spinedi, docente Diritto Umanitario Internazionale, Università di Firenze  Luis Fernando Martinez Zapater (magistrato MEDEL – Spagna) 16,00 Pausa caffè 16:30 Gruppi di lavoro – La mafia e la delegittimazione dello statocoordina Pierpaolo Romani  (Coordinatore nazionale di  Avviso Pubblico) – Il processo di smobilitazione paramilitare, i diritti umani e la resistenza civile in Colombia coordina Guido Piccoli (scrittore e giornalista) – Strumenti di diritto internazionale umanitario per la tutela delle Comunità di Pace coordina Marina Spinedi (docente Diritto Umanitario Internazionale, Università di Firenze) 18,30 Presentazione del lavoro di gruppo in assemblea plenaria 19,30 Lettura e approvazione del documento conclusivo   

Domenica 14 ottobre   9,30 – 12,30

Oratorio Parocchia S. Maria Maggiore

 Il progetto di  una Rete Europea di Protezione delle Comunità di Resistenza Civile in Colombia: prime possibili iniziative comuni  Coordina Ruben Dario Pardo – Ass. Colombia Vive

Appuntamenti serali

 

Venerdì 12 ottobre ore 21.00 – Oratorio Parrocchia S.Maria Maggiore:

Comunità di Pace di San Josè de Apartadò: 10 anni di resistenza civile  documentario di  Stefano  Casella e Luigi Cojazzi. Presentazione a cura del Comitato Piazza  Carlo Giuliani Onlus Sabato 13 ottobre ore 21.00 – Oratorio Parrocchia San ZenoCena e spettacolo di musica colombiana, esibizione speciale di Flakito 

                                                                            
Promotori:Ass. Nazionale Colombia Vive – Narni Coord. Provinciale Enti Locali per la Pace di Treviso:    Comuni di Arcade, Asolo, Breda, Carbonera, Cornuda, Crocetta, Giavera del Montello, Maserada, Mogliano, Montebelluna,  Ponzano, Preganziol, RoncadeComune di NarniComune di Cascina Comune Tavarnelle Val di PesaComune di CapannoriAss. Volontariato Insieme Montebelluna Amnesty Int. – Gruppo MontebellunaAss. Nat’s Treviso Centro Missionario Diocesano TrevisoAss. Raggi di Belem (Lucca)Centro Balducci – Zugliano (UD)Ass. Narni per la Pace Altri finanzitori: Regione VenetoRegione Umbria Comune Roma 

 

             

 

                                                

Domenica 14 ottobre   9,30 – 12,00

Verso la creazione di una Rete Europea di Protezione delle Comunità di Resistenza Civile in Colombia: individuazione di possibili azioni comuni

Modera: Ruben Dario  – Ass. Colombia Vive

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