Regalerei una bussola al Premier, per aiutarlo a trovare, orientandosi, la direzione giusta del verso del cambiamento. Si puo’ arrivare allo stesso risultato economico senza stravolgere un principio di autonomia, che sono certo un giudice a Berlino riaffermerebbe. Ma quando? E dopo quali conseguenze?
Come sarà il giornalista che s’inoltra nel terzo millennio? Gli strumenti e le tecnologie di cui si serve e sempre più si servirà quanto hanno cambiato e quanto cambieranno la sua professione?
Come cittadini e come lavoratori della Rai non possiamo rassegnarci all’idea che la stagione delle riforme inaugurata, non senza sacrifici per la collettivita’ dal governo Monti debba escludere il servizio pubblico radiotelevisivo.
Carlo Verna, segretario Usigrai: “Al Piccolo Eliseo di Roma martedì arriveremo con lo slogan ‘Riprendiamoci la Rai’ e un paio di forbici per tagliare una volta per tutte quel guinzaglio”.
E’ oggi che si gioca la partita sul ruolo in Italia del servizio pubblico radiotelevisivo in un mercato multipiattaforma, caratterizzato dall’avvento del digitale e dalla convergenza fra web e tv. L’offerta rischia la polverizzazione, la Rai il declino.
Carlo Verna, segretario nazionale Usigrai, invita tutti a partecipare attivamente alla manifestazione del 19 settembre: "C’e’un rapporto pericolosamente distorto tra potere politico ed informazione, che affievolisce di molto la qualità della democrazia".
L’omissione di notizia è indubbiamente una categoria di comportamento dei giornalisti su cui andare oltre l’interrogarsi. Editoriale di Carlo Verna, segretario Usigrai, Consigliere nazionale dell’ordine dei Giornalisti.