Marelli: "Vertice deludente. Mentre nei Paesi poveri si muore di fame i grandi della terra commissionano l’ennesimo studio"
La redazione
“Da questo vertice portiamo a casa soprattutto incertezze e dubbi”. Sergio Marelli, Presidente dell’Associazione ONG Italiane commenta così la chiusura dei lavori del G8 dopo la conferenza stampa finale del Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi.
Toyaco (Giappone), 9 luglio 2008. “Da questo vertice portiamo a casa soprattutto incertezze e dubbi”. Sergio Marelli, Presidente dell’Associazione ONG Italiane commenta così la chiusura dei lavori del G8 dopo la conferenza stampa finale del Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi.
Dopo aver esposto il programma di massima del vertice 2009, infatti, Berlusconi, che ha sottolineato il favore dei G8 a coinvolgere nei lavori anche per il prossimo anno i Paesi del Sud e delle Major Economies, ha affermato che “La Maddalena non è scontato che sarà il sito del prossimo vertice a causa dei lavori in ritardo delle infrastrutture” senza precisare tuttavia, neppure dopo domanda specifica, un sito alternativo.
“Questa è solo l’ennesima delle incertezze e dei dubbi che riportiamo a casa da questo vertice – commenta Marelli -. Quello che ci preoccupa davvero però non è dove si terrà il G8, quanto piuttosto tutte le questioni lasciate in sospeso dai grandi della terra”.
Come annunciato dal Presidente Berlusconi rispetto alla drammatica crisi alimentare che accresce il numero delle persone che soffrono la fame il G8 avrebbe commissionato alle istituzioni internazionali uno studio di approfondimento delle cause di tale crisi che, secondo il Premier, dovrebbe essere realizzato ad opera della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale entro un mese. “Di questa scadenza temporale, tuttavia, per sua stessa ammissione – spiega Marelli – non vi è traccia in nessuna delle dichiarazioni ufficiali del vertice”. La decisione sarebbe dettata dalle diversità di analisi e quindi di soluzioni proposte dai capi di stato e di governo convenuti a Toyaco.
Insomma, “mentre le persone nei Paesi poveri muoiono di fame e non sanno come sfamare i propri figli, i grandi della terra commissionano l’ennesimo studio – dice Marelli -. E lo fanno coinvolgendo le stesse istituzioni che con le loro politiche sono spesso concausa di questa nuova emergenza mondiale”.
Intanto il nostro Governo si è definitivamente allineato nel considerare l’aumento delle produzioni, della realizzazione di grandi opere infrastrutturali e dell’utilizzo degli OGM come “necessità” dalle quali non si può prescindere per risolvere il problema.
“Ribadiamo la nostra opposizione a questa visione della realtà che consideriamo distorta dalla logica del progresso e del profitto. Le grandi opere e gli OGM servono ad incrementare i mercati e i profitti delle multinazionali e delle imprese italiane, non certo a sostenere lo sviluppo sostenibile delle popolazioni dei Sud del mondo. Con gli OGM in particolare si crea una nuova oggettiva dipendenza economica dei piccoli agricoltori africani obbligati in tal modo ad acquistare annualmente le sementi dalle grandi multinazionali. Oggi i poveri del Sud non riescono ad acquistare gli alimenti, domani dovranno anche affrontare la spesa delle sementi per poter produrre ciò di cui cibarsi”.
“Ha ragione Berlusconi quando afferma che la formula attuale del G8 funziona bene – commenta Marelli -: è un club che funziona molto bene per la tutela e la promozione dei loro stessi interessi. Peccato che lasci dubbi e perplessità per il suo reale contributo a risolvere i problemi dei poveri del mondo”.
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